Nell'universo skate non c'è credibilità fuori dalla cultura underground!

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Questo angolo lo abbiamo chiamato La rubrica del Kinodromo

Per il film “THIS AIN’T CALIFORNIA” di Martin Persiel (Ger, 2011, 90′), che proietteremo al Cinema Europa martedì 5 marzo 2013, abbiamo intervistato Federico Faccioli: skater veterano, proprietario del brand “La Ghigliottina” (uno dei team di skateboard più forti in Italia) e insegnante skateboard u.i.s.p! Ecco a voi la sua intervista, ruvida e un po’ “sborona” come giusto che sia.

Quando e dove nasce il movimento dello skate?

Nasce dalla radici del surf intorno all’anno 1940/50.

Perchè questo mondo street è spesso collegato alla musica Punk? Quale connessione c’è tra i due movimenti culturali?

Lo skateboarding nasce in strada, quindi è normale che venga a contatto con culture underground simili per principi.

Qual è un pezzo musicale che tu associ immediatamente allo skate?

Eh eh difficile! Uno dei Black Flag forse…

Il film “This ain’t California” è ambientato nella Germania dell’Est durante il “Muro” che divideva la città di Berlino in due parti segnando un’era. Che cosa rappresentava secondo te essere skater in quel periodo storico così particolare?

Voleva dire cercare di esprimersi liberamente in una società oppressa praticando un’arte più che uno sport.

Perchè consiglieresti la visione del film “This ain’t California”?

Un lato dello skate nascosto molto interessante legato a un’immagine storica molto importante.
La strada come non si è mai vista.

L’entrata in gioco del mondo del marketing, come in tutti movimenti street , quindi la nascita di abbigliamento specializzato, che cosa ha apportato al movimento degli skaters?

Diciamo solo che quello che uno skater indossava negli anni ’80 o nei ’90 c’è lo avevano tutti (vedi Converse) e lo stesso vale per la seconda metà ’90 /2000 (vedi Vans). Guardaci ora, quindi e vedrai il futuro… La cultura viene dal basso verso l’alto e non viceversa. Infatti se si sponsorizza uno dell’Isola dei Famosi duri un anno. Nell’universo skate non c’è credibilità fuori dalla cultura underground, in poche parole!

Oggi invece che cosa ci puoi dire sul movimento skate in Italia e nel mondo? Che tipo di competizioni esistono? Che differenze ci sono fra l’Italia e il resto del mondo?

L’Italia è un po’ indietro: purtroppo! Diciamo che se vai in skate in Sardegna sei etichettato come anarchico, mentre se lo fai a Milano sei un “fighetto”. Esistono un’infinità di gare, ma se sei cool te ne freghi e skatei per strada com’è giusto che sia.

Un consiglio per tutti coloro che vorrebbero intraprendere questo sport!

Provare per credere. Non serve fare grossi salti o tricks. Prendete una tavola e spingetevi!

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Intervista di Gianluca Marranghello e Sonia Bregoli