Percorsi di donne e uomini contro la violenza di genere
NoiNo.org supporta e partecipa alla proiezione di Marta’s Suitcase, documentario di Günter Schwaiger del 2013 e al dibattito che seguirà nella serata di martedì 1 aprile 2014 alle 21.00 presso Europa Cinema di Bologna, nell’ambito di Mondovisioni, la rassegna dei documentari di Internazionale curato da Kinodromo, Locomotiv Club e Sfera Cubica in collaborazione con CineAgenzia e Medici Senza Frontiere.
Il film infatti ha il merito di far interloquire, intorno al tema della violenza maschile sulle donne, il vissuto maschile con quello femminile, intrecciando, in modo profondo ma sobrio, senza sbavature voyeuristiche, la storia di una donna spagnola che ha subito gravi violenze dal marito e il lavoro di un centro per uomini maltrattanti di Salisburgo: storie di diversi paesi europei, che ci confermano
quanto ricorrenti siano le forme e i percorsi della violenza di genere, il loro profondo radicamento nella mentalità collettiva, la stretta connessione con ruoli e stereotipi di genere culturalmente codificati, con la narrazione dell’amore romantico e con l’istituzione della famiglia. Alle parole degli intervistati, vittime e maltrattanti, ma anche donne e uomini che quotidianamente lavorano per combattere il fenomeno della violenza di genere, fanno da contrappunto scene di vita in spazi pubblici, foto ricordo di neo-sposi che celebrano il mito dell’amore.
Il documentario si struttura intorno al racconto di Marta e al suo difficile percorso di uscita psicologica dalla violenza, dopo anni di maltrattamenti e il tentato femicidio da parte del marito. A dialogare con la voce di Marta i racconti di uomini maltrattanti che hanno intrapreso un percorso di uscita dalla violenza, che interrogano se stessi e il loro modo di intendere le relazioni, descrivendo i sentimenti e i comportamenti di possesso, gelosia, controllo che hanno agito contro le proprie compagne. “Ostentavo sicurezza – racconta la voce di uno di loro – imponevo il mio potere con le parole. Pensavo che essere un uomo significasse essere forte, virile, spietato. Volevo controllare ogni cosa, ero gelosissimo, la vedevo come una mia proprietà, fisica e mentale”. Un documentario che ci aiuta a comprendere i meccanismi della violenza anche dal punto di vista maschile, fuori dal troppo facile binarismo vittima-carnefice, per portare avanti un progetto di cambiamento di cui anche gli uomini possono assumersi la responsabilità.
Tra i numerosi spunti di riflessione che Marta’s Suitcase propone ce n’è uno che può esserci d’aiuto di fronte al “cono d’ombra” che la mediatizzazione in chiave emergenziale del femminicidio produce: “Se non guardiamo la base dell’iceberg – sono le parole di una operatrice antiviolenza intervistata nel film – ovvero le violenza più sottili, il micro-machismo, tutto il substrato della violenza fisica, non faremo altro che grattare la superficie, accontentandoci di smussare le questioni più evidenti agli occhi dei media e della società. Spesso sono più allarmanti, per la donna vittima di violenza, gli abusi psicologici, sociali e sessuali che dietro alla violenza fisica diventano invisibili”. Nella lotta alla violenza di genere “sommersa”, quella che le mura delle case continuano a nascondere e che la società continua spesso a non riconoscere come violenza, si gioca la possibilità di un reale cambiamento culturale.
Elisa Coco
Socia di Comunicattive Srl, agenzia di comunicazione ideatrice, insieme a Studio Talpa, della campagna NoiNo.org – Uomini contro la violenza sulle donne.