Henry ritorna alle origini del cinema piviano (ma si può dire?) ed è un’altra storia di cape che girano completamente perse dietro storie di roba e mafiosi tanto cafoni quanto letali. Ancora una volta emerge prepotente il sentore “andreapazienziano” della vicenda, come se Zanardi e Colasanti dovessero saltar fuori da un momento all’altro e scappare...